Il Barone D. Donato d'Alena
contro i cittadini della Terra di
Frosolone
Il documento che
segue, recante la data del 19 agosto 1795 (conservato presso l'Archivio di
Stato di Napoli: Pandetta Negri, vol. 90, proc. 6, f. 5), riguarda la comparsa
(fedelmente trascritta) che il
Barone D. Donato d'Alena, presentò al tribunale a causa di controversia
insorta con l'Università di Frosolone, che indebitamente aveva occupato
parte del suo feudo di San Martino. Dal documento emerge, in particolare,
come questo feudo, all'epoca ormai disabitato, fu in passato popolato.
Regia
Udienza Provinciale e Regie Corti (…) come in que-
sta
Regia Camera è stata presentata la seguente Comparsa B=
Nella
Regia Camera della Summaria compare il Procuratore dell’ Illustre Barone
D. Donato d’Alena e dice come in detto anno 1744 il quondam D. Nicola
d’Alena Zio Paterno
del
Comparente comperò il Feudo di S. Martino
in
capite Regia Curia con separata giurisdi-
zione
sito in Provincia di Contado di Moli-
se,
confinante co’ Feudi di Frosolone, Came-
li
e Macciagodena, dall’Illustre Marchese di
S.
Agapito che allora lo possedeva per il prez-
zo
di docati 1500 composto detto Feudo di Colli
Prati
e Montagne e colla facoltà di reinte-
grare
tutto ciò che vi era stato occupato, come
meglio
apparisce dall’Istrumento di compera del
medesimo
documento del quale in promptu si presenta.
Or
deve sapersi per fatto che detto Feudo oggi
disabitato,
era ne’ passati tempi un popolato
Casale,
il quale per conseguenza doveva ave-
re,
come aveva un corrispondente tenimento circoscritto
da
visibili limiti naturali, le vicende de’ tempi
___
avendo
indotto i cittadini a lasciare l’abitazione
essi
si ritirarono in Frosolone Paese più vici-
no,
dove fu eziandio trasportato il titolo della
Parrocchia
di S. Martino, che tuttora si tiene.
Questa
fu l’epoca in cui la maggior parte del teni-
mento
di detto Casale fu occupato dall’Università di
detta
Terra di Frosolone, che lo unì al suo conti-
guo
demanio con notabile pregiudizio del Regio
Fisco
derivato eziandiodall’indolenza
de’ Ba-
roni
di quel tempo, i quali ignari forse nel prin-
cipio
dell’accaduto, non curarono subito di
far
purgare alla detta Università uno spoglio così ma-
nifesto.
La loro assenza e l’esser state le
rendite
di detto Feudo amministrate sempre da’
Cittadini
di Frosolone, i quali è da presumr-
si,
che tennero più le parti della loro Pa-
tria,
che del Feudatario perpetuamente lontano,
vi
dovette moltissimo contribuire: Quanto
dunque
i Feudatarii ne furono pienamente a
giorno
altro non fecero se non chiamare sem-
pre
salve e riservate le ragioni, che le com-
peteranno
per la reintegra della detta parte oc-
___
cupata,
e con questa riserva medesima alienaro-
no
detto Feudo alla Famiglia del detto suo Prin-
cipale
come sopra si è espresso; Feudo che
oggi
lungi dal contenere quei Prati, Mon-
tagne
ed altro che ne formavano il tenimento,
stante
la detta occupazione è anzi ridotta
ad
essere un Colle di pietre di ristretta
estenzione.
Or nell’atto che detto suo Principale
intendeva
di sperimentare le di lui ragioni
contro
l’Università, per la revindica dell’occu-
pato
si vidde anni facon notabile
meravi-
glia
che la medesima voleva proseguire l’occupazione
intendendo
nel suo demanio seminatorio con-
tiguo
includere altra parte del detto Feudo co-
me
a se appartenente, senzacche dell’indica-
to
suo demanio ella stessa abbia saputo
mai
la precisa estenzione e senza che della medesima
ne
abbia titolo o altro valevole documento nell’
atto
che dall’altra banda era com’è visibi-
le
l’occupazione fatta al Feudo istesso. Si vid-
de
allora esser questa una manovra inven-
___
tata
per distogliere il Comparente dalla domanda
della
reintegra, giacche detto suo Principale dovè
impegnarsi
ad impedire all’Università la di lei ten-
tata
ulterioreoccupazione di quel
poco rimasto
del
detto Feudo. Ma oggi si preintende, che la
medesima
temendo la stessa lite per prevenirla
con
un aggetto per lei favorevole, voglia in-
novare
questi suoi attentati e lungi dal re-
stituire
ciocche da lunghissimi anni al Feu-
do
ha tolto, pensi anche di occupare altra parte
di
sua privata autorità, valendosi del gravio
dei
Deputati da essa eletti per la censuazione del suo
contiguo
demanio seminatoriale che così vuo-
le
ella allargare senza titolo , e senza altro
giusto
appoggio in danno altrui e pregiudizio
del
Regio Fisco. E perché simile procedure non
devono
avere luogo; Quindi ricorrendo in essa
Regia
Camera et citra prejudicium di tutte e qual-
sivogliano
azzioni e pretese che al detto suo
Principale
competono la revindica di tutto
ciò
che è stato al detto suo Feudo occupa-
___
dall’Università
sudetta di Frosolone
da
sperimentarle suo loco et tempore contro
la
medesima fa Istanza per ora ordinarsi che il
medesimo
sia mantenuto nel pacifico pos-
sesso
di detto Feudo , nel quale si trova se-
condo
la sua attuale estensione, con ordi-
narsi
sotto gravi pene tanto all’Università che
alli
Deputati eletti la conservazione del De-
manio
seminatoriale della medesima che niente
rispetto
a detto Feudo innovino, ed aven-
do
essa Università cosa in contrario la
deduchi
in essa Regia Camera e così fa
(…)_________________________________
Pertanto
vi dicemo et ordinamo, che la pre-
insertaComparsa e quanto in essa si contie-
ne,
debbiate intimare e notificare alli
Magnifici
Amministratori dell’Università di Fro-
solone,
acciò n’abbiano piena notizia, ne
possano
in futuro allegare causa d’
ignoranza;
con dover fra il termine di
giorni
venti comparire in questa Regia
Camera
e presso il (…) a dedurne le
ragioni
di detta Università con costituire tra detto ter-
mine
legittimo Procuratore altrimenti si procederà in