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Riscopriamo l'Ordo Virginum
di ALFONSO DI SANZA D' ALENA
L’
Ordine delle vedove, richiama alla memoria ciò che accadeva nelle prime comunità
cristiane, dove c´erano delle donne, per lo più vedove, che svolgevano compiti
caritativi e liturgici e s´impegnavano a vivere nella castità. Era questo l’Ordo
Virginum. S. Ignazio attesta nella Chiesa di Smirne la presenza di un gruppo di
vergini votate alla castità e assimilate al collegio delle vedove.
A
partire dal IV secolo, da quando cioè la Chiesa comincia a istituzionalizzarsi,
troviamo tracce di riti di consacrazione. Attraversando i secoli, l'antico
ordine delle vergini, rinasce all'indomani del Concilio Vaticano II dalla
Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum concilium che al n. 80 dice:
"Si sottoponga a revisione il rito di consacrazione delle vergini, che si
trova nel pontificale romano". Nel 1970 viene promulgata dal papa Paolo VI
l'editio typica del Rito in lingua latina e, nel 1980 la versione italiana. Il
Codice di Diritto Canonico (Can. 604) contempla l’Ordo Virginum: “(…) si
aggiunge l’ordine delle vergini le quali, emettendo il santo proposito di
seguire Cristo più da vicino, dal Vescovo diocesano sono consacrate a Dio
secondo il rito liturgico approvato, si uniscono in mistiche nozze a Cristo
Figlio di Dio e si dedicano al servizio della Chiesa”. Altri riferimenti si
trovano nel catechismo della Chiesa Cattolica (922 – 924).
A
Terni, il giorno 8 giugno 2003, con una solenne concelebrazione nella Cattedrale, che
ha visto la consacrazione di una giovane di Terni, è iniziata nella Diocesi la
presenza dell’Ordo Virginum.