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La Famiglia Mariani

    In merito all’origine del cognome, il De Felice, afferma: “ha alla base il nome Mariano, che continua con il cognomen latino Marianus derivato da Marius, antico nomen di origine etrusca: ma sull'affermazione del nome Mariano, sostenuto dal culto di San Mariano martire, ha influito il collegamento paretimologico con mariano, "di Maria Vergine".

Questo cognome risulta diffuso in tutta l’Italia continentale, in particolare in Lombardia, Emilia e Toscana dove è presente con gli alterati Marianelli, Marianini e Marianucci. In Lombardia il cognome Mariani riflette spesso il toponimo Mariano (BG) e Mariano Comense (CO)

    Le notizie finora note sulla famiglia Mariani di San Pietro Avellana, consentono di collocarne la presenza in questo Comune, sin dalla fine del 1600. Dei membri di questa famiglia ricordiamo: il magnifico Giovanni Battista (n. 1715) dottore fisico, Gennaro Maria (1740 - 1794) uno dei maggiori locati delle Regia Dogana di Foggia, Leonardo, che una lapide posta sulla ‘fontana grande’ ricorda tra gli administratores Sancti Petri de Avellana, che la fecero erigere nel 1788; Giuseppe, sindaco nel 1837; Gianbattista, notaio in S. Pietro Avellana, Giovanni, capitano della Guardia Nazionale.  La famiglia Mariani, si è imparentata oltre che con i Baroni d’Alena (Aurora, Maria Domenica), con altre famiglie notabili del luogo quali i Perilli e i Salvatore.  

Lapide posta sulla 'Fontana Grande' a San Pietro Avellana

Il Dr. Eugenio Jannone (San Pietro Avellana – E. Jannone; Ed. a cura della Bibl. Prov.le, 1984.), narra un episodio avvenuto all’incirca nella seconda metà del XIX secolo, che vide come protagonista Giovanni Mariani, capitano, comandante della neocostituita Guardia Nazionale di San Pietro Avellana. Egli si mise alla ricerca di una pericolosa banda di briganti, che era già sfuggita alla Guardia Nazionale di Caccavone. La lasciò passare indisturbata attraverso il territorio di San Pietro al fine di raggiungerla successivamente nel bosco di S. Martino e Cantalupo e proprio qui, nel folto della boscaglia li scovò, nottetempo. I banditi caddero tutti nelle mani della Guardia Nazionale ed i pochi che riuscirono a fuggire furono arrestati da una compagnia dell’esercito regolare che era sopraggiunta da Castel di Sangro. Purtroppo sorse una disputa tra i vincitori, allorché il capitano dell’esercito regolare considerò invalido il sequestro che Giovanni Mariani fece dell’equipaggiamento della banda, rivendicandolo. Fu solo la calma del Mariani che evitò uno scontro tra soldati e guardie nazionali. La disputa, però, era solo rimandata; sapendo che qualche giorno dopo l’ufficiale dell’esercito avrebbe soggiornato a Roccaraso, lo raggiunse sfidandolo a duello. Di tutto ciò ne venne a conoscenza la Baronessa Angeloni di Roccaraso, che invitò i due contendenti ad un sontuoso ricevimento e riuscì ad operarne la riappacificazione, se è vero che finirono con lo stringersi cordialmente la mano.

    Per quanto riguarda il ramo dal quale discende Maria Domenica Mariani, il capostipite fu Antonio, nato probabilmente attorno al 1680. Antonio sposò Angiola Sammarone (n. 1684), figlia di Gaetano (n. 1660, originario di Giuliopoli in Abruzzo) e di Caterina Baccari di Capracotta. Da un atto conservato nei registri parrocchiali relativo al matrimonio di Domenico Mariani con Angela Vacciano si legge: "avendo perquisito il Registro Parrocchiale dé morti che presso di me si conserva, in esso al foglio 48 a fronte del secondo vol:e si è rinvenuta la seguente annotazione vid:+ Anno Domini millesimo septigentesimo nonagesimo nono, dies (...) vigesima octas mensis Decembris Romualdus Mariani vir (...) Salvatricis Carlino, munitus Sanctis Sacramentis abdormivit in Domino in sua aetate annorum quinquaginta (...); eiusque corpus sepultus est in ecclesia Spiritus Sanctis (...)".  

Da Antonio, che sposò Angiola Sammarone (n. 1684) discendono: Domenico Stefano (n. 1710) che sposa Patrizia Patrina(?), dalla cui unione nacquero: 1) Michelangelo (n. 1739), 2) Romualdo (1741 - 1799); 3) Costanza Rosalinda (1745 - 1811); 4) Adamo (n. 1747); 5) Leonardo Antonio (1751 - 1806) ricordato nella lapide apposta sulla 'Fontana Grande' (v. foto sopra); 6) Belisario Giuseppe (n. 1754).

Da Romualdo, sposato con Beatrice Salvatrice Carlini (o Carlino) nacquero 5 figli, tra cui Rocco (1786-1834: sp. Caterina Colaizzi), da cui: Berardino Gaetano (1813-1886: sposa Angiola Maria Teresa Carlino) da cui: Maria Domenica Mariani dalla cui unione con il barone Giuseppe d'Alena si originerà il ramo di Sanza d'Alena.

Maria Domenica Mariani con due dei suoi figli: Maddalena e Alfonso di Sanza d'Alena

 

Altro ramo dal quale discende Alfonso di Sanza, è quello che ha come capostipite Antonio (n. 1684), che sposò Margherita Musilli. Dalla loro unione nacque, nel 1715, Giovanni Battista, dottore fisico, che sposò la magnifica Susanna Marracino di Vastogirardi (di Giuseppe e Vittoria de Santis), dalla quale nacquero: Gennaro Maria (1740 - 1794) e Concordia. Gennaro Maria locato della Regia Dogana di Foggia, sposò Maria Florini di Roccaraso (1730 - 1804) dalla quale ebbe quattro figli: a) Margherita (n. 1767); b) Giuseppe (1769 - 1844), padre di Aurora che andò in sposa a Eugenio dei baroni d'Alena; c) Settimia (?) (n. 1773); d) Bambina (1785 - 1844) che sposò il legale Carlo Checchia, originario di Caccavone.

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