La Famiglia Mascione
La
famiglia Mascione è una famiglia feudale molisana. Agnese Mascione di Torella
era moglie di Domenico Antonio d’Alena.
E’ interessante riportare quanto scrive
il Masciotta[1] sui Mascione di Torella, trattando di
Fossalto: “Devoluta al Fisco l’università (Fossalto n.d.r.), con Decreto
della R. Camera 18 novembre 1739, periziata pel valore di 20.733 ducati dal
Tavolario Luca Secchioni, ed esposta in vendita, rimase aggiudicata per persone
nominande ad Orazio Mondillo, marchese di Sassinoro, pel prezzo di ducati
24.120. Il Mondillo indicò gli acquirenti
nelle persone di Berardino e Nicola Mascione, ricchi proprietari di
Torella del Sannio. Titolare feudale di tale famiglia fu, dopo gli acquirenti,
Domenico Mascione. Costui si trovò implicato nelle vicende del 1799. Soleva
risiedere a Campobasso nel palazzo proprio alla salita S. Leonardo, ed essendo
parente d’Andrea Valiante Commissario di Guerra, lo ebbe ospite insieme con la
famiglia. Il 4 giugno 1799 tutti i giacobini della città, capitanati dal
Valiante, doverono fuggire all’approssimarsi delle bande della Santa Fede: e
il dì successivo il palazzo Mascione accoglieva Giambattista de Cesare generale
delle truppe a massa.Domenico Mascione, quantunque non avesse mai nascosto le
proprie simpatie pei Borboni, durante la Repubblica non era stato punto
molestato; sennonché appena instaurato il regime francese, cominciò ad essere
bersaglio ad una serie di piccole persecuzioni, ch’egli riteneva istigate dal
Valiante, col quale non era più in buoni termini per motivi d’interessi. Nel
1807 venne tradotto nelle carceri di Lucera, dove stette alcun tempo, e morì
nel 1814. Suo figlio Luigi, deceduto il 1° luglio 1868, fu marito in prime
nozze di Marianna de Capoa, ed in seconde di Antonia Zurlo, figliuola di Biase,
stato Intendente del Molise. I Mascione usano fregiarsi del titolo di barone,
che va inteso qual titolo generico di passata signoria feudale, non araldico o
nobiliare”.
Il palazzo baronale dei Mascione a Fossalto
Sempre il Masciotta[2], narrandoci
alcuni episodi della cronaca di Campobasso, ci
racconta che nel 1799: “Giambatista de Cesare, generale delle truppe
a massa del Cardinale Ruffo, entra in Campobasso il 5 giugno, e prende stanza
nel palazzo del barone Mascione in via Anselmo Chiarizia (già salita di S.
Leonardo). Il 6 fa gridare una taglia di 10.000 ducati per esonerare l’abitato
dal saccheggio: taglia che i cittadini ottennero di poter ridurre a 6.000
ducati. Altro e più prezioso bottino il De Cesare condivise poi col Norante,
come si espone nella mon. Di Campomarino nel IV volume. L’8 giugno il De
Cesare parte da Campobasso alla volta di Benevento”.
Ricordiamo, inoltre: Giuseppe
Mascione che fu Presidente del Consiglio Generale del Molise per l'anno 1828[3];
Berardino Mascione, rappresentante del mandamento di Castropignano per gli anni
1861 – 1888; Luigi Mascione rappresentante del mandamento di Castropignano per
gli anni 1889 - 1894.
La famiglia si è imparentata con i marchesi di Spinete. Infatti Amalia Mascione (n. a Fossalto nel 1817) figlia del barone Luigi e di Antonia Zurlo, sposò Francesco Imperato (1810-1887) marchese di Spinete. Dalla loro unione nacque Teresa che sposò Domenico Frangipane Allegretti dei duchi di Mirabello (n. a Campobasso il 26 settembre 1838).
A
Fossalto, feudo dei Mascione dal 1734, è ancora visibile il palazzo baronale
Mascione. All’interno del cortile è posta una lapide sulla quale si legge:
DOMUM VETUSTATE RUINOSAM ET INFABRE
CONSTRUCTAM DOMENICUS MARIA MASCIONE BARO. FOSSACAECAE ET CASTELLUCCI IN HANC
ELEGANTIOREM FORMAM RESTAURAVIT A.D. MDCCLXXXIV
A
Fossalto, due chiese furono di proprietà dei Mascione: S. Maria delle Grazie e
S. Agnese, nell’omonima frazione[4].
La Chiesa di S.Agnese, nell'omonima frazione
[1] Il Molise, dalle origini a giorni nostri.
[2] Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. II, pag. 82
[4] Masciotta Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. II.