MASTROGIUDICE
- Patrizio Napoletano, m ;
- Patrizio di Sorrento, m ;
La famiglia è originaria di Sorrento, dove se ne trovano tracce sin dall'XI secolo. Un Giovanni, fu Arcivescovo di Sorrento nel 1278. In questa Città fu ascritta al Seggio di Dominova. Si diramò in Napoli, ed anche qui entrò a far parte del patriziato sedendo nel Seggio di Nido. Fu ascritta anche tra le famiglie nobili di Monopoli.
I membri di questa famiglia furono ammessi all'Ordine di Malta fin dal 1560. Alcuni presentarono le prove nobiliari necessarie per entrare nelle Regie Guardie del Corpo.
I Mastrogiudice, già feudatari di Santomango (Sorrento), acquisirono diversi feudi anche in Molise. Nel 1586 Ottavio Mastrogiudice, Marchese di Santomango, acquistò da Alberico Carafa, il feudo di Gildone, di cui rimase titolare per poco tempo, fino al 1590.
Già in precedenza, però, Marino Mastrogiudice, aveva acquistato il feudo di Ripalimosano (da Ferrante di Capua). L'acquisto dovrebbe essere avvenuto probabilmente prima del 1521, poiché, sul portale del castello di Ripalimosano si legge: MARINO MASTRIJUDICI HANC ARCEM - VETUSTATE QUASSAM IN HANC MAGNITUDINE - CULTUMQUE A FUNDAMENTIS RESTITUIT - ANNO REDEMPTIONIS NOSTRAE - MDXXI. Pochi anni dopo, nel 1539, alienarono il feudo a Giovan Vincenzo del Tufo, ma con patto di retrovendendo. Esercitarono quindi questo diritto e tornarono in possesso del feudo fino al 1559, epoca in cui lo alienarono definitivamente.
In seguito i Mastrogiudice acquisirono i feudi di Bonefro, Montelongo e Montorio nei Frentani, per successione alla famiglia Castelletti. Infatti Sinforosa Castelletti, figlia di Luigi (+ 1621), utile signore di Bonefro e Montelongo (il quale acquisì il feudo di Montorio per successione alla moglie, Catterina di Capua, fu Giulio Cesare, ceh a sua volta l'aveva ottenuto in dotario in occasione del suo matrimonio, e sul quale ebbe anche la concessione del titolo marchesale), ultima rappresentante di questa famiglia, essendo i suoi fratelli germani morti senza prole (Pietro + 1650, e Matteo + 1659) o con discendenza femminile (Francesco), divenne erede dei feudi paterni, che alla sua morte, avvenuta nel 1678, trasmise al figlio primogenito Luigi. Sinforosa Castelletti aveva sposato Antonino Mastrogiudice (+ 1653).
Luigi Mastrogiudice, divenne quindi titolare dei feudi e del titolo marchesale per successione materna. Egli sposò Beatrice Carmignano dei marchesi di Acquaviva d'Isernia, e dalla loro unione nacquero Sinforosa, primogenita, ed altre due figlie che presero i voti nel monastero di S. Potito in Napoli. Sinforosa in occasione delle sue nozze col Marchese di Pietracatella, Giovan Francesco Ceva Grimaldi, ottenne in dote Montorio. Alla sua morte, avvenuta nel 1753, suo successore fu il figlio Giuseppe Maria, ed il feudo passò così alla famiglia Ceva Grimaldi.
La famiglia Mastrogiudice possedette feudi anche in provincia di Caserta. Infatti l'atto di approvazione e concessione degli Statuti Municipale di Pietravairano, datato 1544, reca la firma del feudatario, D. Paolo Mastrogiudice.
Tra i vari personaggi illustri si ricordano inoltre:
- Marino, Presidente della Regia Camera, all'epoca di Carlo V;
- Gaspare, Cavaliere Gerosolimitano, che morì nel 1608 combattendo contro i turchi;
- Attilio, Gran Priore di Messina.-
Bibliografia:
- L'Italia, Istituto Geografico De Agostini;
- Città e Paesi del Molise – Regione Molise Ass. al Turismo, 2005 S.E.M. s.r.l. Isernia;
- Il Molise dalle origini ai nostri giorni - G. Masciotta;
- Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano, 1922;
- Descrittione del Regno di Napoli - O. Beltrano;
- Famiglie Nobili e Titolate del Napolitano - Francesco Bonazzi di Sannicandro;
- Annuario della Nobiltà Italiana - XXX Ed. S.A.G.I;
Altre fonti:
- Campania Tour, storia di Pietravairano: http://www.campaniatour.it/vis_ml.php?id_ml=614