La Famiglia Mattarocci
di Giulio Mattarocci
Le notizie più antiche relative al cognome Mattarocci ci portano nelle terre di Urbino. I Matterozzi erano originari della Carda ed abitavano un luogo che portò anche il loro nome. E` peró esclusa la possibilità che da questo posto derivi il loro appellativo cognominale, giacché probabilmente questa linea proveniva in epoca più remota da Piobbico stessa, dove esisteva giá dal 1311 una famiglia Materuzzi che figurava anche con altri appellativi tra i quali lo stesso Matterozzi, Mattaroccia. I Matterozzi unitisi con il casato Brancaleoni furono onorati della Nobiltà di Urbino.
Ma intorno al 1650 riscontriamo un´altra e ben distinta testimonianza di questo cognome che si instaura saldamente a Frosolone , un piccolo paese in provincia di Isernia , nel Molise.
Proprio grazie ai meriti personali dei suoi rappresentanti, la loro posizione sociale é andata migliorando di volta in volta dovuta a professioni liberali, magistrature, cariche, cosicché la famiglia fu annoverata al ceto della nobiltà civile.
Il capostipite risulta un certo Lonardo Mattaroccia nato circa nel 1675 sposato con Angela Paolucci ed è accertato che per almeno due secoli i Mattarocci risultano proprietari terrieri.
Nel libro del Colozza “ Frosolone , dalle origini all`eversione del Feudalesimo “, risultano alcuni Mattarocci in avviate attività commerciali. Tra i benestanti per le Milizie Provinciali troviamo il Mag.co Vincenzo e il Mag.co Rocco. In base al Catasto del 1754 tra i locati ordinari frosolonesi della Regia Dogana di Foggia viene evidenziato Giuseppeantonio Mattarocci.
In un atto datato 25 giugno 1824 da parte del notar Francesco Fazzana si pervenne alla vendita di una parte del territorio “ Santa Croce “ per il prezzo di ducati 500 estesa di tomolate quattro con casa rurale in tante monete d`argento , fatta da Don Domenico Mattarocci Speziale di medicina figlio di Vincenzo Mattarocci al Sig. Donato Ciampitti.
I membri di questa famiglia parteciparono attivamente alla vita politica di Frosolone. A partire dal sec. 1750 i Mattarocci si sono alternati per trimestre nel governo dell`Università di Frosolone. La reputazione e l`importanza del Mag.co Cosmo Mattarocci ( * 03.04.1703 ) sono resi più che espliciti dal fatto che nel 1753 egli fu eletto Sindaco della città e che in seguito, nel biennio che va dal 1759 al 1760, fu suo fratello il Mag.co Donato ( * 11.02.1710 ) a ricoprire questa stessa carica. Da atto notarile del Notar Vago Domenicantonio del 23 02.1758 ci perviene un`altro loro fratello Domenico Mattarocci quale Sindaco di Frosolone.
Da atto notarile del 06 febbraio 1800 del Notar Giuseppe Marsella si evince il Magnifico Vincenzo Mattarocci quale ordinario locato della Reggia Dogana di Foggia, come nell´anno 1796 con ordine della Regia Camera, gli fu conceduto a censo anfiteutico perpetuo una porzione di terra di un tomolo a misura dell´annuo canone anfiteutico di carlini dodici, nel luogo denominato Colle di S.Pietro
Una menzione particolare merita il primogenito di Francesco Mattarocci e Rosa De Cristofaro, Domenico, venuto al mondo il 01.07.1815 , uomo di prima importanza del sistema giudiziario italiano, che si unisce in matrimonio con Donna Maria Maddalena Annunziata Colozza il 13.11.1841 figlia di Domenicantonio Colozza e Vittoria Fazioli. Domenico culminó la propria carriera nella Corte di Cassazione di Torino col grado di Presidente di sezione, affermandosi magistrato di un`austerità incontaminata, di una rettitudine esemplare , di una serenità cristallina, e di altissimo sapere ispirantesi alla morale sociale.
Ecco che cosa viene scritto su di lui da parte del Prof. G.P. Zampini in una sua pubblicazione “ Uomini del Sannio “ Boiano casa editrice 1905 (…) Or io ho innanzi un uomo che tenne così alto e integro il suo ufficio di magistrato; un uomo che in Italia la sua vita fu un segno d`ammirazione, e per la fermezza, e per la costanza, e per la nobiltà del carattere: un carattere che al grandinare di molte tempeste, non piegò mai. Uomo di legge e di giustizia nel senso più antico e più sano della parola; e uomo di scienza, nel significato più moderno, fu anche innamorato dell`arte e d`ogno cosa bella (…) “
Egli, non distratto da cure famigliari, non abbandonó mai gli studi letterati e filosofici; e dell´acume del suo pensiero come della vastità dell´intelletto sono belle e degne attestazioni la memoria “ Dello Sfregio”, e l´altra “ Dei Rapporti del bello sensibile col diritto positivo ( Napoli 1856 )
Altro personaggio dedito alla carriera giudiziaria é il Mag.co Ferdinando ( 31.05.1737 – 19.10.1783 ), Regio Giudice a Contratto ( Regio Contractus Judices ), marito di Vittoria Colaneri figlia di Domenico Colaneri , come viene riportato nel Catasto Onciario – Archivio di Stato di Campobasso , nonchè nel libro del Colozza.
Dal fondo Catasto Onciario dell`archivio di Stato di Campobasso si evince il nucleo familiare di Don Niccola Mattarocci sposato con Lucia di Iorio ( i cui figli sono Pasquale, Giuseppe, Deodata ), il quale possiede molti Beni stabili , e una grande quantità di pecore e di tanti altri animali, e tiene impiegati a negozio sui Banchi di Napoli da circa 300 ducati.
Per atto del Notaio Giuseppe Morsella datato 18 marzo 1787 si rileva la convenzione tra il reverendo Don Cosmo Mattarocci Rettore della Chiesa di S. Pietro in Valle e suo zio Rocco Mattarocci consistente nella donazione nei confronti di Rocco dei territori denominati : San Martino, Corte delle Grotte e il Vignale al Grado Palumbo.
La famiglia Mattarocci - nel corso del sec. 1700 – ha contratto alleanze matrimoniali con alcune famiglie Nobili e notabili del luogo tra le quali i Colavecchio, i Colozza, i De Cristofaro ed i Colaneri.
Lo stemma usato in passato e ridisegnato dall´araldista Giorgio Aldrighetti nel 2001 è il seguente :
Arma : “ D´azzurro al leone passante sostenuto da una fascia abbassata, il tutto d´oro, alla pianura di rosso. Lo scudo, timbrato da un elmo d´acciaio brunito, senza collana, con la visiera chiusa, e collocato di pieno profilo a destra, è sormontato da un leone nascente d`oro e dagli svolazzi d´azzurro, d´oro e di rosso. Sotto lo scudo , nella lista bifida e svolazzante d´azzurro, il motto in lettere maiuscole di nero : HUMANITATEM SEMPER AMAVERUNT .
Lo stemma di famiglia ha ottenuto la certificazione in data 12.02.2002, vistata dal Ministero di Giustizia il 13.02.2002, dal Cronista Re d`Armi di Spagna Don Vincente de Cadenas y Vicent, decano del Corpo.
Fonti archivistiche :
Ø Archivio di Stato di Isernia
Ø Archivio di Stato di Campobasso
Ø Biblioteca della Società Napoletana Storia Patria – Napoli
Ø Biblioteca Nazionale Palazzo Reale – Napoli
Ø Comune di Frosolone
Ø Comune di Napoli
Ø Archivio Parrocchiale di Frosolone
Ø Archivio di Stato di Foggia
Ø Archivio di Stato Urbino
Bibliografia :
Ø “ Dalle origini all`eversione del Feudalesimo “ di Michele Colozza
Tipografia Editrice Sammartino – Ricci
Ø “ Uomini del Sannio “ del prof. G.M. Zampini – Boiano ed. 1905
Ø “ Sunto Storico della Mia Magistratura “ di Domenico Mattarocci - Napoli 1900
Ø “ Sfregio – Dé rapporti del bello sensibile col diritto positive ” Tip. Trani – Napoli 1856
Ø “ Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. III “ G.B. Masciotta
Ø Don Antonio Tarducci “Piobbico e I Brancaleoni “ Memorie storiche
Cagli 1897