La Famiglia Zampini
Molti sono i ricordi di questa famiglia legati alla terra di Frosolone. Tra i sindaci di Frosolone ben 13 appartennero alla famiglia Zampini in un periodo compreso tra il 1809 ed il 1944, tra cui il primo Sindaco di Frosolone che fu Cosmo Zampini nel 1809. Tra i personaggi illustri di questa famiglia si ricorda l’Arciprete, Prof. Giuseppe Maria Zampini, illustre pedagogo, al quale è stata dedicata anche una via cittadina. Michelangelo Zampini, fu Notaio in Frosolone[1]. Tra le opera architettoniche, va invece ricordato il Palazzo Zampini (al centro del paese, la facciata principale si apre su p.zza Alessandro Volta) del XVI secolo. La famiglia Zampini acquistò dai Muscettola il palazzo baronale ed altri beni burgensatici, con atti per notar Troccoli di Napoli in data 27 agosto 1771, e per notar d’Andrea di Roccamandolfi in data 26 luglio 1814[2].
Lo stemmario Mercandetti conservato presso il Collegio Araldico in Roma, al numero 25971 del volume VI, contiene uno stemma a nome Zampini.
Fra gli altri personaggi si ricorda: Nicola Zampini, regio agrimensore che collaborò alla redazione della “Collettiva generale dell’intero Tenimento della Terra di Frosolone (…)”[3]; Giuseppe Zampini, sindaco dell’Università di Frosolone per l’anno 1748; Egidio Zampini per l’anno 1779; Cosmo Zampini dal 1784 al 1787; Domenico di Berardino Zampini e Giuseppe Zampini dal 1791 al 1792, mag.co Donato[4] di Domenico Antonio Zampini e Donato di B.no Zampini dal 1798 al 1799, Rev. D. Cristofaro Zampini e D. Michele Zampini nel 1799, Nicola Zampini nel 1785; Carlo Zampino sacerdote[5]; Domenico Zampini, oblato[6]; Antonio Zampino[7]; Giovanni di Domenicantonio Zampino “clericando”[8]; Girolamo Zampini, arciprete (1842-1857)[9]; Giuseppe Maria Zampini (1901 - )[10]; Avv. Quintiliano Zampini rappresentante al Consiglio Provinciale per Frosolone (dal 1914 al …)[11]; Domenico Zampini, sindaco (1890-1894); Antonio Zampini, sindaco (1906-1907), Nicola Zampini sindaco (1920 e 1921) podestà (1932, 1935), Comm. Pref. e sindaco (1944); Ferdinando Zampini (1922, 1923, 1924) , Domenico Zampini, podestà (dal 1936 al 1942 e dal 1942 al 1943).
In un atto datato 6 giugno 1801, portante ad oggetto “tassa trà benestanti per le Milizie Provinciali”[12] si trovano inseriti tra i più ricchi e facoltosi cittadini di Frosolone Nicola di Dom. Antonio Zampino e Donato Zampino. Il Colozza nel suo libro “Frosolone” (pag. 174) afferma che fal Fasc. 888 Visite Economiche si rileva che nel’anno 1800 tra i locati ordinari della R. Dogana di Foggia vi erano Nicola Zampino e Donato di Dom. Antonio Zampino”.
Sempre il Colozza (op. cit. pag. 179) riporta un brano del Perrella[13]: “Anche Frosolone non tardò a proclamare la Repubblica, promossa dal giovine D. Michele Zampini fu Donato, che era Agente del Principe Dragone di Barletta. Egli riuniti a sé varii cittadini, piantò in forma solenne l’albero della libertà nel largo della piazza. Fece stabilire la Municipalità e la Guardia Civica, armando molti cittadini in difesa del paese, che non tardò guari ad esser minacciato dalla truppa a massa del Santilli. Il Santilli, entrato nel paese, fece primieramente abbattere l’albero della libertà, e poi ordinò il saccheggio a quattro case, cioè a quella del Sacerdote D. Luigi Ciampitti ed a quelle dei tre fratelli D. Luigi, D. Felice e D. Giuseppe Rateni. Anche la residenza Comunale venne saccheggiata di tutti i mobili e di tutte le carte. E maggiori guai si sarebbero sofferti , se un animoso cittadino di Frosolone, a nome Amodeo Colozza, non si fosse interposto presso il Santilli, che, alla fine, fece cessare ogni danno”. Un altro documento in data 20 agosto 1799, che riguarda una relazione delle spese sostenute dall’Università durante la repubblica[14], si evince che lo stesso porta la firma di “B.ne Donato d’Alena Sindaco. Michelangelo Zampino Prosindaco. Donato di Berardino Zampino Sindaco. Notar Bazzana Pro Cancelliere”. Da un attestato della stessa epoca[15] rilasciato dal Sindaco, si evince che il governo del paese all’eopca “dell’abbattuta anarchia” fu retto, tra gli altri, da D. Michele Zampini e dal Rev. D. Cristofaro Zampini. Sempre dall’opera del Colozza (pag. 181) sappiamo che all’epoca in cui fu eletta la Municipalità, ne era Presidente D. Michele Zampino, che era figlio di Donato di Dom. Antonio Zampino, Sindaco della stessa Università. Michele era figlio dunque di Donato e Giovanna Berardinone e nacque nel 1774 nella Parrocchia di Santa Maria. Donato era invece figlio di Domenico Antonio ed Atonia Colavecchio, fratello di Nicola, locato della R. Dogana di Foggia, e dei sacerdoti D. Giovanni e D. Cristofaro, ed esercitava una ricca industria armentizia, oltre ad essere incaricato della direzione dell’azienda armentizia di D. Ruggiero Leone di Barletta. Dal Catasto del 1753-54 e dall’Onciario del 1780[16], risulta che Nicola Zampino era “giudice a contratti”
In un rapporto del Fazzana recante la data del 1 giugno 1812, relativo alla divisione in quote del Demanio, si legge il nome di una località rurale denominata “de’ Gauzzi Zampini”, estesa “tomola 14,00 apprezzata docati 109,00”[17]
[1] Presso l’Archivio di Stato di Campobasso si conservano atti da lui rogati relativi all’anno 1803, mentre il Colozza nell’op. citata, a pag. 168 afferma che presso l’Archivio Distrettuale d’Iseria si conservano le schede del notaio Michelangelo Zampini (1852 – 1881).
[2] Masciotta Il Molise dalle origini ai nostri giorni, vol. III, pag. 202.
[3] M. Colozza: “Frosolone”.
[4] M. Colozza, “Frosolone” a pag. 117 ricorda un documento del 30 giugno 1786, dal quale si evince che Donato “è scrivente, possiede molti beni stabili, una gran masseria di pecore ed altri animali, e tiene impiegati sui banchi di Napoli da circa diecimila docati”.
[5] Colozza op. cit. pag. 165 per l’anno 1708, e pag. 166, dal Catasto del 1754.
[6] Colozza op. cit. pag. 165 per l’anno 1708.
[7] Colozza op. cit. pag. 166, dal Catasto del 1754.
[8] Colozza op. cit. pag. 166, dal Catasto del 1754.
[9] G. Masciotta: “Il Molise dalle origini ai nostri giorni”, Vol. III.
[10] V. nota precedente.
[11] V. nota precedente.
[12] V. capitolo primo, pag.
[13] A. Perrella – L’anno 1799 nella Provincia di Campobasso, Caserta, 1900, p. 348 segg.
[14] Il documento è riportato integralmente in Colozza, op. cit., pag. 179 e segg.
[15] Colozza, op. cit. pag. 181: Visite Economiche, Fasc. 886, f. 9-11.
[16] Colozza, op. cit. pag. 215.
[17] M. Colozza: “Frosolone”, pag. 109.