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La Famiglia de Corné

La famiglia de Cornè (o anche Cornè), è originaria della Francia, e più precisamente della Guascogna. Il collegamento genealogico con questa famiglia è rappresentato dalla mia quartava paterna, Teresa de Cornè, che sposò Domenicantonio d’Alena, barone di Vicennepiane e Maggiore dell’esercito napoletano.

Teresa nacque il 15 ottobre del 1772 ad Orbetello in quanto suo padre, militare di carriera, in quel periodo si trovava in Toscana. I suoi genitori erano Giuseppe e Nicoletta Giannotta. Giuseppe nacque a Trapani[1], ed all’età di soli dieci anni era cadetto nel reggimento Hainaut, nel 1806 partecipò all’assedio di Gaeta ricevendo certificati di riconoscimento dal comandante della piazza di Gaeta, il principe Luigi d’Assia Philippsthal, e concluse la sua carriera con il grado di Generale Brigadiere. La famiglia de Cornè ha una lunga e gloriosa tradizione militare che fu inaugurata dal padre di Giuseppe, Michele. Costui nacque a Condom, in Guascogna, il 22 ottobre del 1700. All’età di 19 anni era nell’esercito spagnolo, reggimento Straniero, come luogotenente, grado acquisito per merito. Partecipò a numerose importanti battaglie e campagne militari: Navarra e Catalogna nel 1719-1720; assedio di Castel Giudades di Urgel; conquista della città di Orano, in Algeria nel 1732, e sua difesa dai mori; assedi di Gaeta, Castellammare e Palermo nel 1734; campagna di Lombardia del 1742; campagna dello Stato romano (1744) e battaglia di Velletri. Servì nel Reggimento provinciale di Molise con il grado di Tenente Colonnello. Nel 1754 fu nominato Governatore del castello di Cotrone e promosso al grado di Colonnello. L’anno successivo fu nominato Maresciallo, e nel 1756 Preside[2] di Catanzaro incarico che conservò fino al 1784, anno della sua morte. Fu sepolto nella chiesa dell’Immacolata di Catanzaro. Sposò in primi voti in Spagna, Maria Gonzales de los Sodos, madre dei suoi primi quattro figli: Felice nato in Spagna nel 1732, Colonnello del Reggimento Farnese, Giuseppe (nato nel 1738, ma morto infante), il già citato Giuseppe padre di Teresa, e Francesco nato a Napoli nel 1741, Cadetto nel Reggimento Hainaut nel 1751. Dopo la morte della prima moglie, si risposò a Napoli con Teresa Diez y Cabezas, nel 1745, dalla quale ebbe altri figli, tre dei quali intrapresero, anche loro, la carriera militare: Antonio nato a Capua nel 1747, Generale Brigadiere, marito di secondo letto di Maria Giuseppa Pinedo[3], Raffaele nato a Napoli nel 1748, Colonnello nel Reggimento di Fanteria nazionale R. Campagna, marito di primo letto di Maria Giuseppa Pinedo, ed infine Lorenzo nato a Napoli nel 1750, Maresciallo di Campo, Comandante della Provincia di Molise, della piazza di Napoli, governatore della piazza di Capua, e marito di Rachele Marincola.

Michele de Cornè, che dette vita al ramo napoletano della famiglia, pervenne in Italia al seguito dei Reggimenti Valloni[4], ma la sua famiglia era originaria di Condom in Francia, paese nel quale godeva già da tempo dei privilegi della nobiltà. I suoi genitori erano Giovanni Giacomo, notaio e Anna Couleau, e suo fratello Giovanni Elia era consigliere del Re e procuratore di giustizia per la città di Condom. Il nonno dei predetti, si chiamava anche lui Giovanni Elia, ed era signore di S. Croix du Cauvaliet e magistrato della città di Condom, marito di Isabella Gabarret. Giovanni Elia era fratello di Maurino, signore di Terme e Saint Leon, e di Anna che sposò Antonio Mangod, signore di Bon Roque. Infine Arnoldo de Cornè, padre di Giovanni Elia, Maurino ed Anna, nonché avo di tutti i predetti, fu anche lui giudice, competente per il marchesato di Ferreboug. Alcuni autori[5] ritengono che tra i diretti antenati di questa famiglia ci siano Arnoldo e Odet de Cornè, viventi nel 1384. Arnoldo fu decano della chiesa collegiale di Larroumiere, mentre Odet abitò nel castello di Gasaupony, diocesi di Condom. Insieme fondarono (1384) nella chiesa parrocchiale di S. Martino di Gasaupony, una cappella dedicata a S. Maria delle Grazie. Tra i discendenti di Odet ci fu Gerardo, scudiero, che nel 1553 intervenne in una transazione di giustizia a Fernacon, con Bernardo dei signori di Ferreboug, e rinunciò ai diritti che gli avi, Odet e Caterina Mondenard, vantavano sulla Salle di Ferreboug ed altri beni, per la somma di 1500 lire tornesi. L’antica nobiltà generosa della famiglia fu riconosciuta in occasione della presentazione delle prove per l’ammissione nelle Regie Guardie del Corpo.

Tra i discendenti di Michele de Cornè che proseguirono la tradizione militare della famiglia, si ricordano:

- Pietro: figlio di Giuseppe e Nicoletta Giannotta, nacque nel 1767 e sposò la nizzarda Giuseppa de Genesej de Chalon. Servì nell’esercito mapoletano e successivamente in quello di Murat con il grado di Colonnello. Morì nel 1820 a Matera.

- Giuseppe, fratello del precedente, nacque nel 1784, e sposò (1821) Luisa Malansena Conti (nata a Siracusa nel 1781, figlia di Filippo, Maggiore del Reggimento Agrigento, e Francesca Bilan). Fu insignito di numerose onorificenze cavalleresche e raggiunse il grado di Maggiore. Nel 1827 era comandate del V Battaglione Cacciatori.

- Ferdinando: figlio di Raffaele e Giuseppa Pinedo, nacque a Napoli nel 1787. Capitano del Genio, morì in un incidente di caccia nel 1817.

- Giovanni: fratello del predetto Ferdinando, nacque a Messina nel 1793 e sposò Rosa Amato (nata nel 1803, figlia di Giuseppe e Grazia de Miranda). Nel 1831 era Capitano aiutante di campo di S.M. Ferdinando II, e nel 1840 Segretario Generale nella Direzione dei Ponti, Strade e Foreste. Morì nel 1843.

- Gabriele: fratello dei precedenti, nacque a Messina nel 1796, e sposò Diana de Marinis. Nel 1855 era Generale Brigadiere Comandate la II Brigata Granatieri e Regia Marina all’immediatezza di S.M. il Re. Fu Comandante della provincia di Reggio (1849), partecipò alla campagna di Sicilia (1848-1849), alla presa di Catania, alla ritirata di Palermo, alla presa di Messina (1848). Fra i vari ordini cavallereschi dei quali fu insignito, vi furono anche quelli stranieri di S. Ludovico di Parma, e S. Stanislao di Russia. Si guadagnò la stima del sovrano e delle più alte personalità dello Stato. Morì nel 1857 a Napoli.

- Raffaele: nacque a Catanzaro nel 1796, da Lorenzo e Rachele Marincola. Sposò in prime nozze (1824) Maria Pironti dei Duchi di Campagna, e successivamente (Napoli, 1844) Maria de Simone. Nella sua lunga carriera militare partecipò a vari fati d’arme: quando era ancora Cadetto nel Reggimento Estero, fece la campagna dell’Alta Italia (1814), partecipò all’assedio della piazza di Genova e soprattutto all’azione del 17 aprile, in seguito alla quale la piazza si arrese all’esercito anglo-siculo comandato da Lord Bentink; nel 1815 partecipo alla conquista del Regno e fu all’assedio e resa di Gaeta agli ordini del generale austriaco Barone di Laver. Un ordine del giorno del 20 settembre 1860, pubblicato sulla gazzetta di Gaeta, lo menzionò a titolo di onore per come guidò le truppe al fuoco. Dal 22 ottobre al 2 novembre del 1860, comandò la Piazza di Capua, con il grado di Maresciallo di Campo. Fu insignito di numerosi ordini cavallereschi.

- Cesare: fratello del predetto Raffaele, nacque a Trapani nel 1803, e sposò in prime nozze (1828) Maria Luisa del Pezzo dei Principi di S. Pio, ed in seconde nozze (1838) Caterina Merlo di Palermo. Raggiunse il grado di Maggiore della Gendarmeria Reale. Morì nel 1859.

- Michele, fratello dei precedenti, nacque a Palermo nel 1814, e sposò Amalia Carrelli (1843) figlia di Raffaele (Commissario di Guerra). Partecipò alla campagna dello Stato Pontificio (1849) ed in particolare all’assedio di Montecompatri e di Velletri, che gli comportarono una nota di valoroso, la Croce dell’Ordine Pontificio e di S. Gregorio Magno. Nel 1869 raggiunse il grado di Maggior Generale e Comandate della Piazza di Genova e provincia.

- Francesco: nacque a Napoli nel 1820 da Giovanni (v. supra) e Rosa Amato. Raggiunse il grado di Maggiore di Artiglieria. Morì nel 1899.

- Roberto: fratello del predetto Francesco, nacque a Napoli nel 1834, e sposò Cristina, figlia del Capitano Gont. Fu Capitano di Fanteria e morì nel 1876.

- Achille: nacque a Napoli nel 1846, figlio di Gabriele (v. supra) e Diana de Marinis, e sposò (a Napoli) Maria Flores (figlia di Francesco, maggiore di Fanteria, e Maria de Simone). Entrò nel collegio militare della Nunziatella all’età di dodici anni, ed in seguito nella Regia Accademia Militare di Torino. Quale ufficiale del Reggimento Pontieri, partecipò alla costruzione dei ponti sul Brenta, sul Canalbianco, sull’Adige, Piave, e Tagliamento. Terminata la Scuola di guerra, rifiutò di entrare nel Corpo di Stato Maggiore. Ottenne la commenda della Corona d’Italia, la croce di SS. Maurizio e Lazzaro e la medaglia al valor civile. Raggiunse il grado di Maggiore Generale nel 1916. Morì nel 1929.

- Pietro: nato ad Avellino nel 1855, figlio di Michele (v. supra) e di Amalia Carrelli, sposò (1888) Olga Bianchi di Lucca. Raggiunse il grado di Tenente Colonnello nell’arma di Cavalleria, che dovette abbandonare a causa di un incidente (caduta da cavallo). In seguito comandò il distretto di Benevento e nel 1920 ottenne il grado di Generale di Brigata. Fu insignito

della commenda della Corona d’Italia, della croce dei SS. Maurizio e Lazzaro e della croce di anzianità con corona reale

per aver prestato più di quaranta anni di servizio attivo.

- Alfredo: fratello del precedente, nacque a Genova nel 1867, e sposò (1899) Giuseppa Toraldo dei Principi di Massalubrense di Tropea. Raggiunse il grado di Capitano. Morì nel terremoto di Messina del 1908.

- Guido: figlio di Francesco (v. supra) e Teresa Marincola di S. Floro, nacque a Salerno nel 1889, e sposò sua cugina Bianca de Cornè, figlia di Pietro (v. supra) ed Olga Bianchi. Con il grado di Tenente Colonnello di Artiglieria partecipò al primo conflitto mondiale durante il quale comandò un gruppo di batterie sull’Isonzo, sul piano di Asiago, a Gorizia e sul Carso.

- Carlo: nato nel 1893, figlio di Pietro (v. supra) ed Olga Bianchi, ingegnere. Partecipò al primo conflitto mondiale come Tenente di complemento di artiglieria e fu impegnato inizialmente a Valona dove comandava una batteria antiaerei, e successivamente, verso la fine del conflitto, sul campo italiano partecipando ad importanti azioni. Nel 1931 era Ispettore Principale delle Ferrovie dello Stato.

Lo stemma della famiglia de Cornè, può essere blasonato come segue. Inquartato: nel 1° e 4° di rosso al corno da caccia d’oro; nel 2° e 3° d’azzurro all’aquila spiegata d’argento. Sul tutto al centro dell’inquartatura una croce d’argento caricata di un merlo di nero.

Bolla con la quale S.S. Gregorio XVI, concedeva a Teresa Corné, Baronessa d'Alena, di assistere alla S.Messa dalla finestra che, dal palazzo baronale, affacciava sull'altare della Chiesa madre di S. Pietro Avellana.
 

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[1] L’anno di nascita è il 1739. Morì il 17 maggio 1827.

[2] Il Preside esercitava il potere politico, giudiziario e militare, oltre ad essere capo della Regia Udienza Provinciale, la più alta magistratura della provincia.

[3] Maria Giuseppa Pinedo era sposata con il fratello di Antonio, Raffaele, alla morte del quale contrasse nuove nozze con il cognato.

[4] I Reggimenti Valloni erano parte integrante degli eserciti spagnolo ed austriaco. Con Carlo III, quattro di quei reggimenti (Hainaut, Borgogna, Namur e Anversa) si trasferirono a Napoli e con loro anche la famiglia de Cornè.

[5] G. Carrelli, Due secoli di cronaca militare della famiglia de Cornè già signori di Terme, S,te Croix, la Salle de Forreboug, etc. in Guascogna 1719-1923, in Rivista Araldica, anno XXIX, 1931.

 

Fonti:

Carrelli G., Due secoli di cronaca militare della famiglia de Cornè già Signori di Terme, S. Croix, la Salle de Forreboug, etc. in Guascogna 1719-1923, in Rivista Araldica, anno XXIX, 1931.

Archivio di Stato di Napoli: stato civile; Manoscritto Serra di Gerace.

Archivio Diocesano di Napoli: processetti matrimoniali.

Archivio di Famiglia di Sanza d'Alena.

Sito web: www.famiglienobilinapolitane.it

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