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La Famiglia del Monaco
Al monte all’italiana di tre cime accollate (1. 1. 1), moventi dalla punta e sostenente un drago. Scudo accartocciato e timbrato da elmo indecifrabile.
La famiglia del Monaco, rappresenta un’antica stirpe di Vastogirardi, risalente ad Amico, figlio di Matteo deceduto nel 1507. Nel catasto onciario di Vastogirardi del 1848, sono censiti tre nuclei familiari: quello di Giosafat (n. nel 1665), e quelli dei fratelli Vincenzo (n. 1691) e Gioacchino (n. 1694). Questi ultimi due risiedevano nel palazzo settecentensco che aveva l’ingresso principale in via Giacomo Marracino. Nel corso del XVIII secolo la famiglia acquisì diversi beni feudali. Dall’elenco dei feudatari (v. Cedolari nuovi, presso Archivio di Stato di Napoli), risulta che Giosafat nel 1735, era titolare di ¼ del feudo Bralli, in Molise, mentre nel 1741 lo era anche del feudo di Valignano (anche detto Torre Montanara o Castro Ferrato), in Abruzzo Citra; suo figlio, Donatantonio (n. 1696, + 1770 ca.) nel 1747 acquistò dalla Duchessa di Celenza, D. Cosima Caracciolo i feudi di Pescopennataro e S.Angelo del Pesco, rimasti in possesso della famiglia fino all’eversione dei feudi; Vincenzo Maria del Monaco, nipote ex filio di Giosafat, aggiunse anche il feudo di S. Nicola del Cupo, nel 1802. Nell’elenco dei feudatari compare, inoltre, Giuseppe del Monaco, titolare, nel 1715, di una parte del feudo di Pizzi in Molise. Estintosi il principale ramo baronale con Vincenzo Maria (deceduto nel 1708 ca.), il titolo passò ai discendenti del cugino, Felice Maria, e precisamente a Vincenzo (1768-1811) che, infatti, è indicato col titolo di Barone, nell’atto ecclesiastico di morte dell’anno 1811. Fu sepolto nella tomba della famiglia del Monaco, posta davanti all’altare maggiore della Chiesa parrocchiale di S. Nicola Vescovo, in Vastogirardi. Suo padre, Felice Maria (1736-1799) era figlio di Vincenzo, dottore in legge, e di Costanza del Monaco, figlia del Barone Giosafat. La famiglia del Monaco, inoltre, apparteneva al ceto dei grandi proprietari, locati della Dogana di Foggia, fin dal 1600 (nel 1740 Giosafat del Monaco, possedeva un’azienda di 25.000 capi di bestiame). La famiglia fu molto attiva anche nel mercato laniero; in particolare si ricorda una forma societaria, cosiddetta "collettiva", attiva fin dal 1675 creata da Giosafat e Gaetano del Monaco, unitamente al duca di Pescolanciano, Giuseppe d'Alessandro, ed al barone Marchesani di Roccacinquemiglia. I del Monaco hanno contratto legami matrimoniali con altre famiglie nobili e notabili di Vastogirardi, quali quelle degli Scocchera, dei Marracino e dei del Vecchio, nonché con i Baroni d’Alena di S. Pietro Avellana e con la famiglia d’Eboli. |
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Ramo dei Baroni di Pesopennataro e Sant'Angelo del Pesco
Nicola (n. Vastogirardi 1660 ca.) |
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Vincenzo, dott. (n. Vastogirardi, 1691 ca.) = Costanza del Monaco (n. Vastogirardi, 1694 ca., f. di Giosafat) |
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Felice Maria (Vastogirardi 1736 ca. – 1799) = Giovanna Marracino |
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Vincenzo, Barone di Pescopennataro (Vastogirardi 1768-1811) = Giulia del Monaco, gentildonna (Vastogirardi, 1772-1834) |
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Federico Emilio Stanislao (n. Vastogirardi 1796) = 1826, Maria Florinda Scocchera (n. Vastogirardi, 1801) |
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Diodato Vincenzo Taddeo, medico (n. Vastogirardi, 1842) = 1867, Mariannina Pettine |
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Oreste Emilio Giuseppe (n. Vastogirardi, 1872) = Maddalena Caterina di Sanza d’Alena (n. S. Pietro Av. 1884) |
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Federico, dott, giurispr. (San Pietro Avellana 1912, + Roma 2002) = Gina Antonelli (Grottaferrata 1910, + Roma 2002) |
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Fabrizio |
Francesco |
Catasto Onciario di Vastogirardi;