di PALMA CASTIGLIONE
Feudi posseduti:
- Molise: Casalciprano (seconda metà del 1700 - eversione feudale), Monacilioni, Sant'Elia a Pianisi (1610 - eversione feudale);
Titoli:
- Duca di S.Elia a Pianisi (titolo passato per successione alla famiglia Caracciolo, Duchi di Gesso);
- Marchese di Pietramelara e Montemalo (per successione Giovene);
- Barone di Monacilioni (titolo passato per successione alla famiglia Caracciolo, Duchi di Gesso);
- Patrizio di Messina (m);
- Nobile (mf);
Principali Residenze:
- Napoli;
- Messina.
Arma:
Se ne conoscono varie versioni:
2) Partito: nel 1° di rosso a due bande d'argento; nel 2° di rosso ad un ramo di palma al naturale, posto in sbarra; al capo di rosso caricato di una rosa d'argento;
4) Partito: nel 1° di rosso a due bande d'argento; nel 2° d'oro alla palma di verde; col capo di rosso caricato da una rosa d'argento;
6) Bandato d'oro e d'azzurro col capo del medesimo, caricato da un ramo di palma al naturale.
Famiglia di origine normanna il cui nome deriva dai feudi di Palma e Castiglione, anticamente soggetti alla sua signoria. La genealogia risulta essere documentata fin dal 1190, epoca in cui vissero Tancredi e Ruggero, signore di Palma. Ascritta al patriziato di Napoli del seggio di Porto, ed annoverata tra le nobili di Nola. Ha avuto cavalieri di Malta fin dal 1300 ed è stata riconosciuta di antica nobiltà nelle prove di ammissione alle RR. Guardie del Corpo.
Fra i tanti illustri membri di questa famiglia si ricordano:
- Gugliemo, giustiziere per Federico II, nel 1236, e presente tra i baroni di Terra di Lavoro nel 1240;
- Matteo, arcivescovo d'Otranto (1240);
- Berardo, vescovo di Rapolla (epoca di Roberto d'Angiò) e consigliere del re. Fu nominato esecutore testamentario del Duca di Calabria, figlio di re Roberto;
- Bertrando, giustiziere di Basilicata nel 1270;
- Guglielmo, giustiziere di Terra di Bari;
- Gregorio, cavaliere gerosolimitano, Balì di Venosa per l'Ordine di Malta nel 1300;
- Egidio, giustiziere di Principato nel 1322;
- Roberto, vicario del Regno all'epoca della regina Sancia, moglie di re Roberto;
- Francesco, vicario del Regno nel 1343;
- Berteraimo, giustiziere di Basilicata all'epoca della regina Giovanna I;
- Raffaele, vescovo di Oria, in seguito vescovo di Nola (1648)
- Fabrizio, giudice e avvocato fiscale della Gran Corte della Vicaria, consigliere di S.Chiara;
- Onofrio, Regio Consigliere e Avvocato della Gran Corte della Vicaria. Fu autore di varie opere giuridiche pubblicate nella seconda metà del 1600;
- Nicola, cavaliere di Calatrava, governatore di Ariano (1672);
- Ottavio, Avvocato Fiscale della Gran Core della Vicaria (seconda metà del XVII sec.);
- Giovanbattista, Colonnello del reggimento Rossignol, sposò il 16 febbraio 1739, D. Elisabetta Giovene, marchesa di Pietramelara e Montemalo, ultima esponente della sua famiglia;
- Lucio, Vice Ammiraglio Generale della Regia Marina Borbonica (primi anni del 1800);
- Lucio (1900 - 1918), volontario nel 1° conflitto mondiale, caduto per la Patria.
Gli attuali rappresentanti della famiglia, discendono da Onofrio, avvocato della Gran Corte della Vicaria, vissuto nel 1600. La famiglia è attualmente divisa nei rami di Napoli e di Messina.
Altro ramo, ora estinto, è quello dei Duchi di Sant'Elia e Baroni di Casalciprano e Monacilioni. Lo stemma usato da questo ramo è il seguente: spaccato alla fascia in divisa d'oro: 1° d'argento alla palma di verde accostata da due rose di rosso; 2° bandato d'azzurro e d'oro. Il feudo di Casalciprano pervenne ai di Palma per mezzo di una sorella di Filippo de Leto (feudatario di Casalciprano, morto celibe), che sposò un membro della famiglia di Palma. Di seguito ricordiamo i titolari di questa famiglia per S.Elia a Pianisi. Nel 1610 Marcantonio di Palma acquistò il feudo di Sant'Elia a Pianisi, in contado di Molise, da Gianvincenzo Brancia. Marcantonio, morì il 10 dicembre del 1615 e gli successe il figlio primogenito, Ferrante (viv. nel 1634) che ottenne il titolo marchesale sulla terra di S.Elia. Seguì Marcantonio (viv. nel 1670) che concesse il feudo di Monacilioni al Mendoza. Titolare del feudo fu quindi Francesco (+ S.Elia a Pianisi il 15 lug. 1682), probabilmente fratello del precedente. Fu inumato nel locale convento di Padri Cappuccini. A lui seguì Marcantonio che sposò Vittoria Capano, la quale ricamò personalmente un paliotto d'altare, conservato presso la locale Chiesa parrocchiale. Sesto titolare del feudo fu Francesco, il quale a causa delle esazioni fatte indebitamente eseguire a proprio vantaggio sui beni di pertinenza delle chiese di S.Elia e del seminario metropolitano, fu colpito da scomunica nel 1708. A lui si deve il riscatto della terra di Monacilioni che tornò così in possesso della famiglia di Palma. Successore di Francesco fu Giuseppe di cui si trova traccia in due noti atti pubblici stipulati, il primo il 15 gennaio del 1753, che riguarda la convenzione con l'Università di S.Elia, e l'altro del 4 giugno 1760, concernente la donazione in favore del locale convento dei Cappuccini. Ultima titolare di questa famiglia fu Maria Vittoria, VIII Duchessa di Sant'Elia e Baronessa di Monacilioni (concessione del 1613), che sposò il Principe Francesco Giudice Caracciolo di Cellamare, Duca del Gesso.
Bibliografia:
- Annuario della Nobiltà Italiana, XXX Ed. – S.A.G.I.;
- Descrittione del Regno di Napoli - O. Beltrano;
- Dizionario dei predicati della nobiltà italiana - R. de Divitiis;
- Dizionario Storico Blasonico G. B. di Crollalanza;
- Elenco Ufficiale Nobilare Italiano 1922;
- Famiglie Nobili e titolate del Napolitano - F. Bonazzi di Sannicandro;
- Il Molise dalle origini ai nostri giorni - G. Masciotta;