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La Famiglia di Tella

(V. anche: Quaderno n. 8 - La famiglia di Tella, pdf)

La famiglia Di Tella è originaria di San Pietro Avellana[1]. Il capostipite conosciuto, risulta essere Benedetto di Tella, nato probabilmente poco prima del 1700; sua moglie era Cecilia di Iullo (n. 1700). Ebbero due figli Pasquale (n. 1721) e Tommaso (1729 - 1817). Dal catasto onciario (v. Il catasto onciario - Giuliano Colajanni 2012) risulta che Pasquale di professione era fabricatore, possedeva alcuni immobili in S. Pietro Avellana tra cui, oltre la casa di abitazione in via Fontana, due mulini e un casaleno, ed alcuni terreni in località li cupelli, costa calda, prato la favorita, Cantalupo, melo di Stefano e valle Junolfi. Come patrimonio ai fini della tassazione del catasto, denunciava anche una decina di animali grossi (cioè buoi, vitelli, giovenche, somari, ecc.). Nel 1769 fu amministratore di S. Pietro Av. in qualità di sindaco. Pasquale sposò in prime nozze Teresa Iannacchione, dalla quale ebbe Giovanni (n. 26 giugno 1744); in seconde nozze sposò Lucia Martelli e dalla loro unione nacquero: Francesco Antonio (n. 1751), Giuseppe (n. 1753), Giovanni Maria (n. 1756) e Agata Teresa (n. 1764). Pasquale risulta citato come testimone in due atti del 1787. [2] Suo fratello Tommaso, invece, sposò Cecilia Tristano e dalla loro unione nacquero sette figli: Caterina Antonia (n. 5 mag. 1768, + 14 nov. 1835) sposò Ferdinando di Giacomo (che fu sindaco di S. Pietro Av. nel 1810); Cipriano (n. 17 ago. 1774, + 1853); Fortunata (n. 1777, + 25 giu. 1817) che sposò Sabatino Frazzini (1771 - 1817; v.discendenti); Concezia; Domenico; Anna Maria; Benedetto.

Cipriano viene citato in un atto datato 13 giugno 1800 come testimone per i fatti avvenuti a San Pietro Avellana in occasione dell’arrivo del Rettore D. Giorgio Castriota Scandeberg[3]. Da un altro atto del 1813[4] risulta che risiedeva ancora nella casa avita posta in via Fontana. Sposò Maria Antonia Carlini (n. 1776). Conosciamo un solo loro discendente, Emiddio (n. 28 apr. 1807, + 9 dic. 1883), di condizione proprietario (come si evince dall'atto di morte), che sposò Maria Angelica d'Achille (n. 1809). Ebbero numerosa prole:

- Maria Saloma (n. 22 ago 1829, + 5 nov 1872): sposa Sabatino Michelangelo Carlino (n. 1827);

- Giuseppe Nicosio (n. 1832, + 1840);

- Sabatino Eliseo (n. 10 ott 1835): sposa Lucrezia Frazzini (n. 9 ott 1838, + 1 dic 1884) di condizione possidente (come risulta dall'atto di morte). La loro discendenza è riportata in seguito.

 

La famiglia di Sabatino Eliseo, dallo Status Animarum del 1869 (Archivio Parrocchiale Chiesa SS. Pietro e Paolo - San Pietro Avellana)

- Maria Michela (n. 14 gen 1838): sposa Cristofaro di Sanza (n. 17 feb 1833) che fu sindaco di S. Pietro Av. dal 1884 al 1886;

- Eloisa (n. 28 apr 1840);

- Persio Nicassio (n. 18 giu 1842): sposa Cristina di Cianno (n. 1849) v. discendenza;

- Castingiano (n. 1844);

- Maria Antonia (n. 1844);

- Tommaso Cipriano (n. 16 mag 1846).

 

Sabatino Eliseo e Lucrezia Frazzini ebbero ben dodici figli:

- Vincislao Amico (n. 3 nov 1862, + 2 dic 1884): ingegnere, sposò Raffaella di Tella di Capracotta (n. 1865), figlia di Vincenzo e Eufrasia Conti di Capracotta. Morì in giovane età, probabilmente per un incidente sul cantiere di lavoro. Non ebbe discendenza;

- Doristella Michela (n. 21 apr 1864, + 1930): sposò Giuseppe Carlini;

- Giuseppe Antonio Cipriano (n. 8 ago 1865 - + 17 dic 1866);

- Maria Fiippa (n. 27 mar 1867): sposò Vincenzo Antonio di Capita;

- Roberto (n. 1869);

- Severina Domenica (n. 14 feb 1869): sposò Antonio de Amicis (n. 1864);

- Maria Angelica Enrichetta (n. 1871, + 1937): sposò Giovanni Benedetto Carlini (1861 - 1938);

- Tommaso Cipriano (n. 19 nov 1872): sposò Anna Laura d'Achille (1878 - 1952), originaria di Roccacinquemiglia, figlia di Leonardo, di condizione proprietario (come risulta dall'atto di nascita n. 25/1878) e di Angela Zuchegna. Cipriano e Laura si sposarono in Castel di Sangro. Cipriano amava molto leggere ed era appassionato di musica. Come molti sanpietresi anche lui cercò di trovare miglior fortuna negli U.S.A. che raggiunse più volte: inizialmente in un periodo tra il 1895 e il 1906; poi vi tornò il 7 maggio del 1907, all'età di 34 anni, a bordo del Carpathia, salpato da Napoli, raggiungendo il fratello Teridano che abitava a Dawson (New Mexico); infine vi tornò nel 1910, a bordo del Duca degli Abruzzi, salpato da Napoli il 3 agosto 1910, questa volta diretto a Denver  presso la casa di Prospero Frazzini. Nel periodo in cui rimase negli U.S.A. visse anche in Nevada, in California e a New York. Tra i cimeli conservati dai suoi discendenti c'è ancora il baule della moglie, Anna Laura, nel quale in passato si era soliti conservare il corredo dotale. I trasferimenti negli U.S.A. non furono mai definitivi, poiché la sua famiglia rimase sempre a S. Pietro Avellana per trasferirsi poi a Roma con il figlio, Eliseo.

Libretto musicale di Tommaso Cipriano di Tella (archivio di Sanza d'Alena)

Orologio da taschino appartenuto a Tommaso Cipriano (archivio di Sanza d'Alena)

- Iveserino (n. 1874, + 4 lug 1877);

- Afrodisia Immacolata (n. 5 gen 1876, + 6 nov 1888);

- Teridano Emiddio (n. 5 mag 1877): sposò Esterina Angelica di Sanza (1879 - 1937). Dalla loro unione nacquero: 1) Renato (n. 1906); 2)Vinicio (1911 - 1969) colonnello pilota dell'Aeronautica Militare Italiana, partecipò al secondo conflitto mondiale e subì la prigionia in Africa. Sposò Maria (?) ed ebbero un figlio di nome Fabrizio; 3) Licia (n. 14 dic 1914) che sposò Emiddio Colajanni; 4) Goffredo (1916 - 1988);

- Arsenio Giuseppe (n. 8 apr 1879).

Vinicio di Tella (1911 - 1969)

Tommaso Cipriano e Anna Laura ebbero un solo figlio, Eliseo che nacque a San Pietro Avellana il 7 agosto del 1905. Trascorse l'infanzia nel paese natio, seguì gli studi superiori (ragioneria) a Caserta e il 6 novembre del 1926 sposò a San Pietro Avellana, Venusta di Muzio (1902-1988) originaria di Frosolone. Il 16 agosto 1927 nacque, sempre a S. Pietro Avellana, Laura Maria (1927-2011). Eliseo era proprietario di alcuni terreni a S. Pietro Avellana e di un mulino in località Prato di Porro. In realtà possedeva anche alcuni terreni a Roccacinquemiglia che decise di donare ad una famiglia del luogo, che fino a quel momento l'aveva lavorata traendone l'unico sostentamento. L'abitazione era ancora quella avita dei di Tella, edificio che andò distrutto nel 1943 a causa della distruzione del paese ad opera delle truppe tedesche. Fu ricostruito nel dopoguerra e sua caratteristica era una sorgente esistente nel cortile interno, chiamato il fontanile. Il portone in pietra scolpito finì sotto le macerie e solo alcune parti vennero ritrovate e furono utilizzate per costruire i laterali del camino al piano terra dell'edificio.

Pianta del mulino in località Prato di Porro

Il Mulino

Pianta dei terreni in località S. Nicola

  

Negli anni '30 Eliseo e la famiglia si trasferirono a Roma, nell'abitazione di via Monte del Gallo. Nella capitale Eliseo lavorò come impiegato comunale. La figlia Laura frequentò le scuole elementari e medie presso l'Istituto religioso Maria Bambina, e le superiori (Istituto Magistrale) presso l'Istituto Vittoria Colonna. In seguito frequentò la facoltà di lingue straniere.

Eliseo di Tella, all'epoca degli studi a Caserta Eliseo e Venusta nel giorno delle nozze Laura Maria di Tella (S. Pietro Avellana, 1927 - Vasto, 2011)

 

Tesserino di riconoscimento del comune di Roma rilasciato a Eliseo di Tella.

 

Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, fu richiamato alle armi nel 1940 e partecipò alla campagna di guerra sul fronte greco-albanese. Il coraggio dimostrato durante le operazioni in battaglia gli valse la richiesta di promozione al grado superiore.

Certificazione partecipazione operazioni di guerra Eliseo di Tella (al centro) Proposta di promozione al grado superiore

Terminata la guerra, tornò a Roma e subito dopo essere andato in pensione ottenne, su proposta dell'amministrazione capitolina, l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (27 dicembre 1970). Da quel momento Eliseo e Venusta stabilirono la loro residenza nell'avita casa dei di Tella nel paese natio. Eliseo morì a S. Pietro Avellana il 3 maggio 1982; sua moglie Venusta il 20 luglio 1988. La figlia, Laura, che il 30 luglio 1950 sposò Giuseppe di Sanza d'Alena, viveva invece con la famiglia in Abruzzo, a Vasto. In quanto unica figlia ereditò le proprietà in paese, che appartenevano al padre, e che ancora oggi (ad eccezione della casa in via Fontanella) si trovano presso i suoi figli. Laura, dopo aver conseguito l'abilitazione magistrale, fece la maestra (insegnante di scuola elementare); insegnò in diversi paesi del Molise e dell'Abruzzo. Con la nascita del suo ultimo figlio Alfonso (n. 1969), in assoluta contraddizione con le consuetudini sociali, per potersi riavvicinare alla residenza non disdegnò di fare un "passo indietro" abbandonando la scuola elementare ed accettando l'insegnamento presso la scuola materna (prima a San Salvo e poi a Vasto Marina), pur di accudire l'ultimo nato.

Laura Maria (a destra) in abito folcloristico: anni '30. Laura Maria e Giuseppe nel giorno del loro matrimonio

(Roma, 30 luglio 1950)

Laura Maria (anni '90) nel giardino di casa a  S. Pietro Av.

 


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[1] Un’omonima famiglia di Tella, era originaria di Capracotta, ma, almeno da quanto si evince dalla tradizione di famiglia, non avrebbe alcun legame con quella dei di Tella di San Pietro Avellana, anche se con questa i di Tella di san Pietro Avellana hanno contratto legami di parentela (l'Ing. Vincislao di Tella, di Emiddio, sposò Raffaela di Tella di Capracotta, di Vincenzo ed Eufrasia Conti).

[2] Pubblicati su ‘I documenti storici e la vita di San Pietro Avellana’ di Pasquale Settefrati, Ed. Edigrafital S.p.A. 2002 alle pagg. 158 e 160.

[3] Stesso testo della nota precedente, pag. 164.

[4] Atto di nascita di Federico d'Alena: registro degli atti di nascita, n° d’ordine 33 del 16/06/1813.

[5] I documenti storici e la vita di San Pietro Avellana, già citato, pag. 273